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Comunicato Stampa Associazione Italiana Allevatori (A.I.A.): Opportunità di crescita per gli ovini di razza Merinizzata Italiana in Basilicata

Interessante e innovativo evento per ovinicoltori tenutosi a Potenza, presso la locale Università degli Studi, concluso nella serata di venerdì 6 dicembre 2019, con un’Asta ed un Convegno che ha affrontato diverse tematiche riguardo lo sviluppo del comparto ovino lucano e del Centro-Sud Italia

Nell’ambito del 40° Ciclo di Performance Test degli arieti di razza Merinizzata Italiana, organizzato dall’Associazione Nazionale della Pastorizia (Asso.Na.Pa.) e dall’Associazione Regionale Allevatori (Ara) della Basilicata, con la collaborazione di A.I.A. ed il patrocinio del Mipaaf, della Regione Basilicata, del Comune di Potenza e di vari Enti e Istituzioni, tra le quali diverse Università, si è tenuta nel capoluogo lucano, nella giornata di venerdì 6 dicembre 2019, un’Asta di soggetti di elevato valore genetico e morfologico che ha registrato un ottimo esito dal punto di vista tecnico e commerciale: venduti, infatti, quaranta capi ovini, con una media di circa 800 euro, ed un “top price “ che si è attestato a 1.725 euro.


Si tratta della terza asta realizzata a Potenza: all’evento hanno partecipato allevatori provenienti sia dalla regione ospite, la Basilicata, sia dal Lazio, dall’Abruzzo e dal Molise.


La giornata si è aperta con un interessante convegno su “L’allevamento ovino: risorsa per l’Appennino Centro Meridionale “, tenutosi presso il Campus Macchia Romana dell’Università degli Studi della Basilicata, in una mattinata interamente dedicata all’evento, a lezioni chiuse, con l’importante novità di aver ospitato gli animali vivi all’interno della città universitaria, in una sinergia che ha pochi eguali in Italia.


L’incontro, di fronte ad una platea di oltre quattrocento tra allevatori e operatori del settore, rappresentanti del mondo accademico, ricercatori e studenti, ha costituito l’occasione per una riflessione sulle opportunità di crescita sia della razza Merinizzata Italiana in Basilicata, sia dell’intero comparto ovino del Centro-Sud Italia.


Il Convegno, realizzato grazie alla proficua collaborazione con l’Università degli Studi della Basilicata, è stato moderato dal direttore dell’Ara lucana Augusto Calbi, ed introdotto dall’intervento di Francesco Fanelli, assessore al Dipartimento Politiche Agricole e Forestali della Regione Basilicata.


L’Assessore ha confermato l’apprezzamento per lo sforzo positivo fatto dal Sistema Allevatori anche in Basilicata, e ribadito l’impegno da parte dell’amministrazione a superare le criticità emerse in fase di programmazione del Psr regionale. “Il sistema allevatoriale in Basilicata – ha detto tra l’altro – sta mostrando vitalità e forte capacità propositiva, come si è potuto vedere nei due recenti eventi organizzati a Matera a distanza di poco tempo.


La Regione Basilicata ed in particolare il Dipartimento Agricoltura sono aperti ad un dialogo continuo e costruttivo con le organizzazioni degli allevatori”.


Tra le relazioni al Convegno, tutte molto interessanti, si segnala quella della prof.ssa Francesca Maria Sartidell’Università degli Studi di Perugia, che ha anche presentato e distribuito ai presenti la pubblicazione dal titolo: “Dalla Gentile e Sopravissana alla Merinizzata Italiana: presente e futuro delle pecore merino in Italia ”.


L’interessante lavoro racchiuso in 47 pagine e che ha visto il contributo di altri docenti e ricercatori sia dell’Università di Perugia che di altre Università italiane ripercorre la storia della razza a partire dal lavoro coordinato dall’Asso.Na.Pa. alla fine degli anni ’80 con la quale furono incaricati alcuni esperti di condurre un’indagine etno-demografica negli allevamenti iscritti al L.G. delle due razze che sono state precorritrici della Merinizzata: la Gentile di Puglia e la Sopravissana.


Nel volume vengono illustrate le caratteristiche di queste due razze e la loro storia con belle ed interessanti foto d’epoca che illustrano la pubblicazione. Sono inoltre toccati diversi aspetti riguardanti la razza Merinizzata Italiana, da quello socio-ambientale a quello delle moderne tecnologie, nonché tutto il lavoro di selezione effettuato da Asso.Na.Pa. negli ultimi 30 anni in collaborazione e con il supporto scientifico dell’Università di Perugia. In ambito sociologico il volume ripercorre anche gli antichi tratturi: La transumanza  per cui l’Italia è capofila nella richiesta all’Unesco per il riconoscimento di bene immateriale dell’Umanità.


Palmino Ferramosca, presidente dell’Ara Basilicata, aggiunge: “Dopo la realizzazione della 1^ Mostra Nazionale della razza ovina Merinizzata italiana, svoltasi a fine settembre scorso nell’ambito di ‘AlleviAmo futuro–Expo Matera 2019 ‘, abbiamo verificato che ci sono tutti i presupposti per un rilancio dell’ovinicoltura lucana. Esperienze come quella del marchio d’area dell’Agnello delle Dolomiti Lucane, illustrata oggi a Potenza dal presidente della Cooperativa Edere Lucanum, Giovanni Padula, dimostra le possibilità anche sul versante occupazionale e dell’imprenditoria giovanile, oltreché della valorizzazione dell’attitudine alla produzione di carni certificate di qualità e provenienti da filiera corta. Non va trascurato, inoltre, il progetto ‘Io sono lucano’, promosso da Coldiretti, aperto a diverse produzioni del territorio”.


Edere Lucanum – ha ricordato il presidente Giovanni Padula – “è una realtà cooperativa che associa 50 allevatori, con un giro attorno ai 10 mila capi ovini commercializzati all’anno e un patrimonio di circa 7 mila ovini adulti riproduttori. Operiamo da 9 anni e la nostra attività si estende anche al di fuori del territorio regionale”.


“C’è soddisfazione per l’esito positivo dell’Asta – dice il direttore di Asso.Na.Pa. Silverio Grande – : anche il Convegno ha costituito un importante momento di approfondimento, con relatori di primo piano, e su materie che hanno riguardato sia aspetti tecnici, come il ruolo della genomica e le strategie nell’alimentazione, sia quelli più strettamente legati al consumo ed alle produzioni ovine.


L’insieme dell’azione di selezione e della progettualità nella fase ‘a valle’ dell’allevamento ovino sono sicuramente le chiavi di volta per la valorizzazione della filiera e dei territori, o ‘bioterritori’, così come è stato giustamente rilevato nel corso dell’incontro, cui hanno partecipato le Università della Basilicata, di Foggia e di Perugia, realtà accademiche all’avanguardia degli studi in ovinicoltura”.


L’evento si è concluso con una apprezzatissima degustazione di prodotti tipici lucani, curata dalla Federazione Italiana Cuochi.

Ufficio stampa A.I.A. Camillo Mammarella


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